Il giudice sportivo- ammenda di 50 mila euro e diffida al Verona sanzine a causa dei cori contro Morosini.
Gli inquirenti sono al lavoro per risalire a tutti i tifosi gialloblù che nel match tra Livorno e Verona hanno intonato cori vergognosi contro il centrocampista scomparso tragicamente nell'aprile scorso.
Sono quattro, al momento, i supporter veronesi già identificati dagli uomini della Digos di Livorno al lavoro, con i colleghi veronesi, che stanno passando al setaccio le immagini dei filmati girati sabato nello stadio di Livorno, dove alcuni ultrà gialloblù hanno intonato cori ingiuriosi nei confronti di Piermario Morosini, lo sfortunato giocatore amaranto morto in campo lo scorso 14 aprile.
Grazie alle immagini, gli agenti sono risaliti a una ventina di persone accusate di aver commesso più di un illecito: il vilipendio dei morti, reato penale che viene contestato a coloro che violano il ricordo e l'onore dei defunti. E poi anche l'apologia del fascismo e atti contrari al regolamento dello stadio. Sono una quindicina gli ultraà gialloblu coinvolti, a cui si aggiungono altre cinque-sei persone che hanno espoto striscioni offensivi e una svastica di cartone.
Ci si sta avvalendo di esperti di lettura labiale, per identificare quanti più tifosi possibile coinvolti nei cori vergognosi contro Morosini. Il lavoro proseguirà anche nelle prossime ore. Nel caso dell'apologia di fascismo, le segnalazioni saranno girate dalla Digos di Verona direttamente alla Procura di Livorno. Una volta individuati tutti i supporter scaligeri responsabili, scatteranno Daspo e provvedimenti che si preannunciano particolarmente severi.
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